Verbale della seduta del 17 ottobre 2025
(ex art. 8 del D. Lgs. 28 agosto 1997, n. 281)
SEDUTA STRAORDINARIA
DI VENERDÌ 17 OTTOBRE 2025
VERBALE
PRESIDENZA DEL MINISTRO ROBERTO CALDEROLI
INDICE
PRESIDENZA DEL MINISTRO ROBERTO CALDEROLI
La seduta ha inizio alle ore 09:05
Comunicazioni del Ministro per gli affari regionali e le autonomie sul processo di ricostruzione di Gaza, alla presenza dell’inviato speciale del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale per la ricostruzione di Gaza e del Capo del Dipartimento della protezione civile.
Presidente MARSILIO
Buongiorno, Marsilio Regione Abruzzo, presente. Mi sente la regia?
Presidente MARSILIO
Mi perdoni Ministro se sono in macchina, ma era l’unica maniera per garantire di poter presidiare e presenziare.
Ministro CALDEROLI
Vista la tempistica con cui l’abbiam convocata è ammessa anche la macchina.
Presidente MARSILIO
Grazie.
Ministro CALDEROLI
Non è la prima volta che vediamo collegamenti mobili. Attendiamo…
Presidente MARSILIO
Anzi, per migliorare il collegamento tolgo il video così è più stabile la connessione.
Ministro CALDEROLI
Bravissimo.
Sottosegretario SAVINO
Buongiorno Ministro.
Ministro CALDEROLI
Buongiorno Sottosegretario.
Presidente GANDOLFI
Buongiorno Ministro.
Ambasciatore ARCHI
Buongiorno Ministro.
Ministro CALDEROLI
Buongiorno Ambasciatore Archi. Vediamo il collegamento con il Presidente Anci di turno.
Sottosegretario D’ERAMO
Buongiorno Ministro, Luigi D’Eramo, MASAF.
Ministro CALDEROLI
Buongiorno Sottosegretario.
Presidente PROIETTI
Buongiorno Ministro, Stefania Proietti Presidente Umbria. Anch’io mi scuso, sono in macchina, buongiorno a tutti voi.
Generale BIANCHI
Buongiorno Ministro, Generale di Brigata Mariano Bianchi, Stato Maggiore della Difesa, Ministero della Difesa.
Assessore ZILLI
Buongiorno Ministro, anche da Regione Friuli-Venezia Giulia, Barbara Zilli per il Presidente Fedriga.
Vicepresidente PEPE
Buongiorno Ministro, Pasquale Pepe per la Basilicata, per delega del Presidente Bardi.
Ministro CALDEROLI
Siamo in attesa del Presidente Pella, dopodiché cominciamo.
Sottosegretario GEMMATO
Buongiorno Ministro
Ministro CALDEROLI
Buongiorno Sottosegretario, io saluto collettivamente tutti coloro che ci hanno salutato.
Dott.ssa NICOTRA
Ministro, sono Veronica. Roberto Pella ha qualche difficoltà, ma vedo collegata anche la Sindaca di Bergamo, quindi se vuole iniziare...
Ministro CALDEROLI
Molto bene, grazie Veronica. Allora, c’è la Presidente, Sindaca Carnevali, abbiamo anche l’Anci quindi possiamo iniziare.
In seguito alla firma dell’accordo di pace per il Medio Oriente, l’Italia ha prontamente avviato un’azione coordinata per elaborare una strategia efficace destinata alla gestione delle emergenze e alla ricostruzione della Striscia di Gaza. L’obiettivo è identificare gli interventi più urgenti e realizzabili nel breve termine con particolare attenzione al sostegno umanitario e sanitario, sviluppando al contempo un piano organico e sinergico tra tutte le istituzioni e i soggetti coinvolti. Si è tenuta mercoledì una prima riunione operativa a Palazzo Chigi, con i Ministri competenti e gli attori istituzionali interessati al processo, al fine di promuovere un’azione congiunta e ottimizzare gli sforzi per conseguire concreti risultati in tutti i settori: sanità, istruzione, agricoltura, sicurezza e intelligence. In tale sede è stato confermato l’impegno dell’Italia nel contribuire alla ricostruzione di Gaza e nel rilanciare un processo politico orientato verso un quadro di pace, sicurezza e stabilità in Medio Oriente. Durante la riunione, sono stati esaminati i progressi già compiuti, in particolare nel settore umanitario, sono stati confermati gli impegni relativi all’iniziativa “Food for Gaza”, ai piani sanitari, all’istruzione e alla formazione. È stato altresì sottolineato l’intento di proseguire con la cooperazione allo sviluppo, coinvolgendo anche il settore privato. È stata, in particolare, condivisa l’esigenza di un coordinamento volto alla massima efficacia degli interventi da parte di regioni ed enti locali. La crisi che ha coinvolto la popolazione palestinese ha portato ad ampie dimostrazioni di solidarietà da parte di regioni, province e comuni. Le diverse amministrazioni dello Stato e le regioni possono e devono contribuire fattivamente ad alleviare le difficoltà degli abitanti di Gaza e alla ricostruzione. Per non minare l’efficacia della nostra azione non dobbiamo però andare in ordine sparso, serve un’azione coordinata che non disperda le energie e che possa portare quanto più aiuto possibile. Per questo ho convocato l’odierna Conferenza Unificata. Sono grato per avere prontamente assicurato la propria partecipazione all’Ambasciatore Bruno Archi, da poco nominato “Inviato speciale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale”, per la ricostruzione di Gaza, inclusi gli aiuti umanitari. Ricordo che l’Ambasciatore Archi è anche il Rappresentante permanente dell’Italia presso la FAO ed è quindi già da tempo in prima linea nel convogliare gli aiuti che l’Italia ha costantemente fornito alla popolazione palestinese, anche nei momenti più difficili. Sono, inoltre, grato per la partecipazione alla riunione odierna - è qui presente - al Prefetto Fabio Ciciliano, Capo Dipartimento della Protezione civile, che potrà sintetizzarci i primi interventi da parte della sua amministrazione, che vanta una consolidata e assai apprezzata esperienza nelle emergenze. Darei, quindi, la parola all’Ambasciatore Archi e poi al Prefetto Ciciliano, per poi sentire i rappresentanti di regioni, comuni e province.
Ambasciatore ARCHI
Grazie Ministro, grazie a tutti per quest’opportunità. Sono lieto e onorato di poter portare quella che è stata fin qui un’esperienza costruttiva, di Food for Gaza, avviata sin dal marzo del 2024, su idea del Ministro Tajani, e che ha conseguito notevoli e importanti obiettivi in collaborazione con le Autorità delle Nazioni Unite, quindi la FAO, il “World Food Programme”, quindi il Piano alimentare mondiale, e anche in collaborazione – perché noi li abbiamo comunque coinvolti – con le controparti israeliane e quelle palestinesi. È stata un’operazione a tutto tondo, fatta con diverse Istituzioni dello Stato, con enti locali, con enti anche privati e che ha dato più che discreti risultati. Ora, come diceva giustamente lei, con l’avvio di una fase nuova, auspicabilmente, pensiamo che possano aprirsi ulteriori opportunità proprio volte a dare sollievo alla popolazione martoriata di Gaza, e a cercare di avviare, se possibile e quando possibile, un programma di ricostruzione. Noi siamo in permanente contatto con la più grande organizzazione umanitaria mondiale, che appunto è il WFP, che è quella deputata alla distribuzione degli aiuti umanitari, ma non solo, e anche con le altre organizzazioni internazionali presenti in loco. Abbiamo avuto mesi di difficoltà tra febbraio scorso e questi precisi istanti, in quanto la situazione sul terreno, sotto il profilo, come dire, generale, certamente non consentiva l’ingresso di aiuti. Però, per andare nello specifico e nell’operativo, noi stiamo per canalizzare altre circa cento tonnellate – forse poco meno – di aiuti alimentari attraverso il canale giordano verso la Striscia, cosa che dovrebbe partire ragionevolmente entro i primi quindici giorni del mese di novembre. Questo lo facciamo con tutte le associazioni di categoria che, molto gentilmente, tramite le loro consociate, e quindi imprese private, mettono da tempo notevole, da un anno e mezzo a questa parte, a disposizione i loro prodotti, cosa che è stata ampiamente riconosciuta e apprezzata non soltanto, evidentemente, dalle Nazioni Unite, ma anche dalle controparti locali, e anche, direi, da attori regionali e da altri paesi limitrofi come la Giordania, l’Egitto, il Qatar e gli Emirati, con cui anche il Ministro Tajani è in permanente contatto, perché questa iniziativa è stata fin da subito allargata e condivisa, non soltanto, dicevo, con gli attori dei paesi della regione, ma anche in ambito dell’Unione europea, e anche e soprattutto in ambito del G7.
Ora, sul terreno la situazione resta abbastanza complessa, perché il WFP ci dice che per il momento le cose prioritarie sono essenzialmente due: continuare a mandare cibo perché manca assolutamente o, meglio, i magazzini limitrofi sono pieni, ma entro due, tre mesi andranno in esaurimento, e quindi bisognerà essere pronti a mandarne altro; la componente sanitaria, quindi shelter, tende, coperte e generi di conforto di questo tipo. Ora, la fase più complessa è quella, diciamo, di una cosiddetta ricostruzione. Io qui vorrei essere molto preciso su questo: quando si parla di ricostruzione, non si parla di ricostruire infrastrutture, perché questo, al momento, è semplicemente impensabile, perché prima di ricostruire bisogna e bisognerà ripulire il terreno dai detriti. E qui attiro la vostra attenzione, perché su quest’operazione Istituti specializzati hanno calcolato che per ripulire completamente, o per dare la possibilità di avviare una seria, e non semplicemente una saltuaria ricostruzione, occorreranno tra i dieci e i quindici anni, per ripulire la Striscia dai detriti.
Ora, ciò detto, che cosa servirà nell’emergenza, però? Ecco, gli shelter, e qui poi la Protezione civile è maestra in questo, mandare quindi prefabbricati per poter, come dire, ospitare; noi abbiamo un’esperienza, ahimè purtroppo, come dicevo in riunione a Palazzo Chigi, l’altro giorno, fin troppo consolidata dopo i terremoti e dopo le catastrofi naturali nel nostro Paese, ma quest’esperienza, effettivamente, può essere messa bene a frutto in queste circostanze. Mandare shelter e mandare unità mobili che possono servire sia a scopo abitativo, ma anche, ad esempio, per motivi scolastici ... riprendo qui una frase di Padre Romanelli che è il parroco, come sapete tutti, di Gaza, che ha detto: “Qui c’è stato come uno tsunami, e serve qualsiasi cosa”. Ecco, però qualsiasi cosa con attenzione, perché noi dobbiamo, secondo me, essere pronti a fare il passo ulteriore oltre che mandare le cose che già mandiamo, cioè la componente sanitaria, la componente medica e la componente del cibo, perché la situazione sul terreno – questo è stato messo bene in chiaro durante la riunione a Palazzo Chigi – è ancora abbastanza difficile da decifrare. È un problema molto serio perché mandare, per esempio, shelter, mandare qualsiasi cosa che necessita..., ad esempio un ospedale da campo, noi abbiamo ricevuto già delle offerte in questo senso, ma gli ospedali, qualsiasi cosa deve essere necessariamente montata, e per essere montata bisogna mandare personale dall’Italia specializzato e per mandare personale specializzato dall’Italia bisogna assicurare le necessarie condizioni di sicurezza sul terreno, condizioni di sicurezza che al momento tutti quelli che sono da quelle parti sostengono non essere garantibili. Quindi questo è un elemento importante da tener presente.
Altra cosa che vorrei dire, e su questo ci potete dare una mano come Conferenza Unificata e in quanto organi di coordinamento a livello di enti locali e regionali: quello che io vi posso suggerire, se posso permettermi un suggerimento operativo, per essere molto concreti, è che voi possiate diventare, come dire, i catalizzatori e il filtro di tante manifestazioni di solidarietà che sono straordinarie, sulla solidarietà credo che nessuno possa battere noi italiani. Però è anche vero che se dobbiamo muoverci in maniera coordinata, è bene evitare che arrivi un profluvio di offerte che, seppur encomiabili e straordinarie, rischiano poi di perdersi in mille rivoli. Gli enti, forse, potrebbero farsi, come dire, enti anche di filtro, di valutazione di quelli che possono essere i singoli progetti nel settore sociale, penso all’addestramento, alla formazione, non soltanto nel campo sanitario-medico ma anche in altri settori - su questo noi vantiamo a livello regionale e comunale delle eccellenze straordinarie - progetti di formazione, progetti di aiuto di vario genere nel settore del sociale, oltre che, naturalmente, cibo, componenti mediche, componenti sanitarie. Sono sicuro che molti vorranno mettere a disposizione, ad esempio, componentistica nel settore della medicina. Su questo, poi, un filtro, come dire, sensato, che poi possa essere convogliato a noi, quindi di valutarlo poi, magari, in successive riunioni, tutti insieme, e poi soprattutto la tempistica: la tempistica è fondamentale, anche perché, ripeto, su questo veramente tengo a “batterci forte” sul punto, perché la sicurezza è fondamentale. Noi pensavamo, tempo fa, di inviare giù dei medici, nella Striscia, per poter prendere contatto, ad esempio, con le controparti, quelle strutture – poche – ancora rimaste in piedi nella Striscia di Gaza. Ci è stato assolutamente vietato per le condizioni di sicurezza. I rischi sono elevati e non possiamo permetterci di correre rischi. Vogliamo essere solidali, vogliamo dimostrare assolutamente la nostra capacità organizzativa ed essere in prima linea in questo, però non credo che ci si possa permettere il lusso di rischiare la sicurezza di persone che per andare lì a portare solidarietà rischiano, poi, di incontrare situazioni sul terreno drammaticamente spiacevoli. Questo ci tengo a sottolinearlo perché deve essere un mantra per tutti noi, deve essere un punto focale di attenzione. Quindi, benissimo le disponibilità, e noi siamo disponibilissimi a essere i “recipient” ultimi di queste vostre e di quelle possibili che verranno richieste e messe a disposizione, qualsivoglia cosa, canalizzate poi attraverso di noi, insieme con l’aiuto della Protezione civile e di tutti gli altri enti della Difesa, evidentemente, che monitora l’aspetto fondamentale, e non secondario, della sicurezza, ma ci deve essere quest’attenzione, come dire, in più gradi. Io credo che noi dobbiamo farci trovare pronti nel momento in cui al netto di quello che stiamo già facendo, e che continuiamo a fare, e che è fondamentale, quindi un aiuto primario, perché è questo che quello che ci chiedono anche le autorità internazionali, WFP e le Nazioni Unite, di continuare a dare cibo, di continuare a dare shelter, coperte, perché questa popolazione non ha nulla. Però bisogna fare i conti con la sicurezza e, un’altra cosa di cui avevo anche parlato in riunione, anche con le regole che vengono imposte dalle autorità israeliane. C’è un’autorità preposta che si chiama Cogat, che è a Tel Aviv; è un’autorità evidentemente militare che vaglia, a livello planetario, tutte le richieste di aiuto che vengono dalle parti del mondo e che fa, come dire, un filtro “questo sì, questo no, questo sì, questo no”, perché c’è il famoso problema, che sembra secondario ma in realtà è fondamentale, del cosiddetto “Dual use”. Ci sono materiali apparentemente innocui - uno dice “va bene, io ti mando un ospedale da campo, cosa diavolo può succedere, una cosa straordinaria” - ma nell’ospedale da campo c’è una componentistica elettrica, elettronica, di vario genere che, stante le autorità israeliane, potrebbe essere staccata, divelta e utilizzata per scopi non esattamente umanitari. Faccio solo l’esempio che ho citato anche nella riunione di Palazzo Chigi. Per mesi, mesi non minuti, ci sono state bloccate delle tende della Croce Rossa italiana e anche internazionale in Giordania, perché abbiamo utilizzato il canale giordano per arrivare attraverso il valico poi di Kerem Shalom, perché era l’unico valico aperto; il problema dei valichi è anche quello, perché i valichi attualmente sono ancora abbastanza chiusi. Ebbene, queste tende sono state bloccate per mesi, semplicemente perché, sembra una follia, un’eresia, ma è così, le componenti tubolari delle tende sono tubi ovviamente che tengono l’impalcatura della tenda; con quei tubi, le autorità israeliane ritenevano che, se finite in mani sbagliate, leggi Hamas, potessero essere utilizzate come fucili, canne di fucili o quant’altro. Cioè, sembra un paradosso, ma attenzione perché qualsiasi cosa… Noi ci siamo trovati a fronteggiare situazioni incredibili in questi mesi, perché uno pensa: va beh, noi mettiamo a disposizione questo e quell’altro, che ci vuole a mandarle in un paese martoriato. Ma noi ragioniamo magari con il nostro metro: ecco, in un terremoto, facciamo lì, arriviamo e diamo tutti gli aiuti possibili. Lì la situazione è una situazione di guerra, una situazione in cui c’è una lotta intestina e fratricida da sempre, in cui ogni cosa viene valutata, non una ma cento milioni di volte. Questo ci ha frenato tante volte, ci ha creato dei problemi, a volte insormontabili, a volte superabili, ma non senza difficoltà enormi e questo lo dico, così, a beneficio di tutti, per far passare anche il messaggio che le cose devono essere fatte secondo un criterio. Poi, soprattutto queste regole che gli israeliani molto spesso hanno introdotto, cambiavano da settimana in settimana, questo per aumentare la complessità anche del far passare gli aiuti. Senza contare che poi le Nazioni Unite hanno trovato dei problemi enormi con le autorità israeliane perché gli è stato impedito l’accesso per mesi. Ora noi lavoriamo in sintonia con gli israeliani e per fortuna che abbiamo un rapporto straordinario e, grazie a questo rapporto straordinario, che naturalmente deve essere preservato, quello che abbiamo fatto ci è stato consentito di farlo. Ma nonostante ciò, le difficoltà sono state notevoli, ecco perché abbiamo provato anche noi, in passato, a mandare unità mobili, prefabbricati, ospedali da campo: non è stato possibile. Questo lo dico perché è la base di partenza su cui noi abbiamo lavorato. La speranza è che questo accordo di pace, questa tregua regga, che parecchi di quei venti punti siglati a Sharm el-Sheikh possano essere attuati, naturalmente questa è la speranza, poi bisognerà vedere l’evoluzione sul terreno come si produrrà. A quel punto, ecco perché noi dobbiamo prepararci, giustamente - la ringrazio ancora Ministro per questa riunione - per avere noi un progetto, un piano di azione che ci consenta poi, nel momento in cui le condizioni di sicurezza saranno tali e saranno verificate sul terreno, da poter mandare non soltanto componenti, componentistica, quindi unità di qualsivoglia genere, ma anche personale italiano che poi dovrà seguire queste missioni, perché altrimenti le unità rischiano di rimanere bloccate nei porti, in attesa di essere sdoganate: abbiamo avuto per mesi merci italiane della cooperazione nostra, internazionale, bloccata nel Porto di Ashdod, perché non riuscivamo a sdoganarle proprio per questi stessi motivi. Scusate la lunghezza, ma mi sembrava opportuno darvi un quadro abbastanza completo e mi fermerei qui, Ministro. Grazie.
Ministro CALDEROLI
Grazie all’Ambasciatore Archi. Credo che sia stata molto utile la definizione di cosa serve, di cosa si può fare e cosa non si può fare, indipendentemente da quella che è la nostra volontà. Adesso, la parola al Prefetto dottor Ciciliano, per la parte di sua competenza che è estremamente importante. Prego.
Prefetto CICILIANO
Grazie, buongiorno a tutti. Grazie, signor Ministro. Saluto l’Ambasciatore Archi, saluto i Presidenti che sono collegati e che rivedo con piacere anche se solo in video. Avrei la disponibilità di una brevissima presentazione, che poi è l’identica presentazione che è stata presentata alla riunione della Sala Verde a Palazzo Chigi, dove c’è stata la prima riunione coordinata dal Vicepresidente del Consiglio Tajani e dal Sottosegretario Mantovano, alla presenza di diversi ministri, che ovviamente illustra quella che è la pronta disponibilità del sistema di Protezione Civile, ovviamente ove e quando le condizioni di sicurezza che sono state più di qualche volta sottolineate, dovessero essere garantite per, ovviamente, iniziare ad essere rapidi all’interno di una cornice di organizzazione nazionale. Intanto in premessa vi dico che in questo momento è vigente uno stato di emergenza per Gaza, è stato deliberato il 6 maggio del 2024, ed è stato prorogato il 9 maggio 2025, quindi fino a maggio del 2026, il Paese è pienamente operativo per potere gestire, attraverso quello che è il sistema di Protezione Civile, quindi con il meccanismo delle ordinanze, tutto ciò che dovesse rendersi necessario, analogamente a quanto accade per le emergenze nazionali. Quindi è uno strumento che è già in piedi da quasi due anni, è quello che, per intenderci, ci ha dato la possibilità di realizzare le evacuazioni mediche dei feriti e dei bambini da Gaza; è lo stesso identico strumento che ci ha dato la possibilità di portare sul territorio nazionale gli studenti, quindi quelli che sono stati chiamati “corridoi universitari” e, all’esito di questa dichiarazione dello stato di emergenza nazionale, è stata emanata dal Capo del Dipartimento della Protezione Civile l’ordinanza 1085, il 30 maggio 2024, poi magari ve la faccio partecipare per il tramite degli Uffici del Ministero, che di fatti sottolinea e riassume già tutto. Cioè tutto quello che è fattibile dal punto di vista operativo, compresi per esempio gli oneri straordinari per il personale che dovesse andare giù in territorio gazawo di Palestina, per espletare, come diceva giustamente l’Ambasciatore Archi, le attività quando e se le condizioni di sicurezza venissero garantite dalla componente dell’intelligence e delle strutture di difesa. Allora, rapidamente, il Dipartimento della Protezione Civile ovviamente ha in piedi degli accordi quadro che servono per le emergenze nazionali, che sono già, ovviamente, immediatamente realizzabili, che servono fondamentalmente all’assistenza alla popolazione in più direzioni. Nella direzione residenziale, quindi per garantire quelle che poi sono le caratteristiche tipiche di coloro i quali perdono la casa a seguito di diversi eventi e, ovviamente, quello che è l’immediato ripristino delle attività di business, per la business continuity e, ovviamente, le attività didattiche a più ampio raggio. Brevemente, questo è l’importo contrattuale di 1.698.400.000, iva esclusa, che garantisce la quantità di 10.000 fino a un massimo di 14.000 strutture abitative di emergenza, per una capacità massima per ciascuna soluzione di 6 persone, quindi 6 persone per 14.000 è presto fatto il numero massimo di accoglienza seguendo, ovviamente, questo Accordo quadro, che però ricordo a me stesso è un Accordo quadro che è stato stipulato per le emergenze nazionali. Quindi bisognerà chiedere, e lo stiamo già facendo in maniera informale, alle ditte che hanno vinto, l’eventuale disponibilità ad andare in territorio di Palestina che però dovrà essere un territorio non in guerra, perché altrimenti ovviamente le condizioni di sicurezza non vengono rispettate, c’è anche un discorso di vincolo di carattere contrattuale che impedirebbe, ovviamente, questa azione; esiste già il piano B che è quello di un diretto procurement in territorio giordano e palestinese, però ovviamente è il piano B, come abbiamo condiviso fin dall’inizio al tavolo di Palazzo Chigi, e come ha giustamente sottolineato il Ministro Calderoli, bisogna evitare, da un lato, lo sfilacciamento delle iniziative e dall’altro, ovviamente, bisogna essere pronti per agire qualora dovesse essere necessario senza, ovviamente, perdita di tempo. Queste qua sono le tempistiche che riassumo brevemente. Si parla di sei mesi, quindi entro sei mesi, dall’inizio del cantiere si assicurerebbe a queste persone la possibilità di poter tornare a vivere sotto un tetto, ovviamente quando parliamo di soluzioni abitative di emergenza, non pensiamo e parliamo solo delle mura, ma anche, ovviamente, di tutto ciò che c’è dentro, quindi per dare la possibilità ai cittadini di vivere normalmente nella loro ordinarietà, pur nella devastazione dello scenario. Questi sono i diagrammi di Gantt che eviterei di commentare. Poi, ovviamente, la presentazione la lascio nella disponibilità del Ministero, qualora ritenuto necessario. Questo è un esempio classico di quello che è stato fatto, questa è una scuola fatta a Pozzuoli per il bradisismo, i lavori sono cominciati nella seconda metà di maggio e alla fine del mese di settembre è stata consegnata. Quindi, tecnicamente, si tratta di questo tipo di layout veloci, molto agevole, che dà la possibilità di capire, eccola qua, come rapidamente si può installare, comprese le opere di urbanizzazione che non erano state previste, cioè si sono dovute fare le opere di urbanizzazione. Tutto questo in tre mesi e mezzo, quindi scuole, che poi significa, scuole, università, uffici, tutto ciò che è eventualmente necessario per ciò che poi è l’esigenza sottesa e sottolineata e condivisa con quelle che saranno poi le esigenze del Ministero per gli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale. Questo è un altro Accordo quadro che riguarda i container che sono molto più veloci, ovviamente, e che si spostano in maniera molto più agevole. È ovvio che è necessario considerare il tempo di trasporto che, ovviamente, è un tempo di trasporto che, in queste situazioni, non può che essere per via mare e con i tempi...e queste sono ovviamente quelle che possono essere i layout per rendere immediatamente disponibili in un panorama in cui non c’è più nulla, come sottolineava l’Ambasciatore, l’immediata disponibilità di posti letto. Passiamo alla parte sanitaria, in maniera molto breve. L’Italia dispone di diverse soluzioni ospedaliere da campo, ce ne sono già un paio che si sono rese disponibili all’interno di quello che è il percorso di coordinamento che, ovviamente, il Comitato operativo nazionale di Protezione Civile dovrà mettere in campo, perché, ricordo a me stesso, nel momento in cui si renderà disponibile la sicurezza per dispiegare gli ospedali, l’aspetto importante non è soltanto il dispiegamento dell’ospedale ma assicurare la continuità assistenziale per 18-24 mesi. Quindi bisognerà trovare una contribuzione da parte delle regioni e delle strutture sanitarie e degli ospedali che si sono già proiettati e hanno già dato la loro preziosissima offerta di collaborazione, anche lì, in posto, ovviamente, per dare ovviamente un senso di continuità e di qualità di cura, garantendo, se nel caso, anche la struttura ospedaliera nazionale, come un hub internazionale, per fare giungere anche personale sanitario proveniente da altri Paesi. L’Ambasciatore Archi, approfitto, diceva ovviamente il discorso delle componentistiche elettroniche che però ovviamente quando si parla di un ospedale da campo sono imprescindibili, quindi delle due l’una. O si trova il meccanismo per fare in modo che l’ospedale da campo possa essere installato e con tutte quante le competenze tecniche. Questa che vedete è una tac, per intenderci, se mi si chiede: “La tac ha componenti dual use”, risposta: “Sì”. È di tutta evidenza, però, che in alternativa non facciamo diagnosi ai pazienti, quindi capite perfettamente quanto poi queste attività vanno ricercate all’interno di un percorso comune di condivisione in ambito diplomatico, altrimenti l’ospedale da campo in realtà non è un ospedale da campo. Queste qua sono le principali caratteristiche che sono dell’ospedale da campo della Regione Piemonte che è in pronto deployment in questo momento. Ricordo a me stesso che in realtà quando si fa questo tipo di ragionamento tutto ciò che si fa all’interno di un percorso verso Gaza è accessorio a quello che però è già l’attività sul territorio nazionale, perché noi dobbiamo continuare a mantenere la forza nazionale per la gestione di emergenze nel caso in cui si dovessero verificare. Quindi tutto quello che voi state vedendo lo si mette a disposizione, ovviamente, per Gaza e la Palestina, ma non si annichilisce, ovviamente, quella che è la capacità operativa del Paese, in caso di, eventualmente, necessità. Altri due punti sono i forni e i panifici campali che sono stati realizzati, uno è già in Giordania, pronto ad entrare quando sarà disponibile l’apertura del varco; un altro è già pronto ed è stoccato nel polo logistico del Dipartimento della Protezione Civile di Ferrara e un terzo è in costruzione. Ovvio che se, attraverso quelli che sono i canali diplomatici che riassumeva l’Ambasciatore Archi, dovessero essere necessarie realizzazioni di ulteriori strutture, ovviamente il sistema di Protezione Civile, con l’ordinanza di cui vi parlavo, è già pronto per sostenere anche dal punto di vista economico il progetto. Ultima cosa é legata all’acqua. Ovviamente l’acqua è assolutamente fondamentale. In questo momento ci sono nella disponibilità per Gaza, sette potabilizzatori che possono produrre fino a un massimo di circa 420.000 litri di acqua potabile al giorno, ovviamente la variabilità è legata alla caratteristica dell’acqua da potabilizzare, a seconda di quelle che sono le caratteristiche saline o di, ovviamente, pulizia, ecco perché c’è la forbice dei 3000/5000 litri h. Io avrei finito. Ovviamente l’idea, che è l’idea del Ministro Calderoli e che è stata sottolineata anche dall’Ambasciatore Archi è che, così analogamente a quanto accade per le emergenze di Protezione Civile dove si utilizza ovviamente il meccanismo della Conferenza delle Regioni e la Commissione di Protezione Civile, si potrebbe cercare di fare convogliare quelle che sono da un lato le volontà di mettersi a disposizione di quelli che sono gli enti, poi fare un discorso di sintesi, prepararlo in maniera condivisa e dopodiché, una volta che si è preparato in maniera condivisa, lo si tiene pronto in disponibilità, con dei controlli che potrebbero essere pure settimanali, perché dobbiamo attendere la luce verde dal punto di vista della sicurezza, in maniera tale che noi settimana per settimana potremmo fare una valutazione di operatività sul tavolo, pronta, in maniera tale che, eventualmente dovesse scattare luce verde, saremmo pronti già immediatamente per iniziare quello che è il supporto del nostro Paese all’attività di ricostruzione di Gaza. Grazie.
Ministro CALDEROLI
Ringrazio il Prefetto Ciciliano. Io ho avuto la fortuna e l’occasione di avere un’informativa del Ministro Tajani martedì in Consiglio dei ministri che ci ha aggiornato sullo stato dell’arte sotto il profilo politico, della sicurezza e su quello che si era già fatto. Poi mercoledì abbiamo avuto questa riunione e mi è risultato estremamente interessante sia quanto è stato espresso dal Ministro Tajani che dall’Ambasciatore Archi e dal Capo della Protezione Civile e volevo che queste cose fossero note anche a voi, perché tutti vorrebbero fare di tutto però alcune cose è emerso che non è possibile farle o non è utile o possibile farlo nell’immediato. Adesso do la parola agli esponenti di regioni, comuni e province. Non mi aspetto da parte vostra, ovviamente, una risposta quest’oggi, perché abbiamo messo, iniziato a mettere la cornice di cosa andremo a fare. Suggerisco, per una vostra autonomia, visto che giovedì prossimo abbiamo una Conferenza Unificata ordinaria e quindi già prevista, solitamente la Conferenza delle Regioni, piuttosto che gli organi direttivi di Upi, Anci, si riuniscono per prendere e assumere delle posizioni, se in quella sede fosse possibile elaborare una proposta che debba essere poi riportata in Conferenza, alla luce di questo credo che sia opportuno far partire anche un tavolo tecnico di lavoro anche più costante, come diceva il Prefetto Ciciliano, per avere le cose pronte al momento giusto, anche perché è una situazione che è in continua evoluzione su tutti gli aspetti, tra cui la sicurezza, e mi auguro che anche tutte quelle limitazioni che sono arrivate a bloccare addirittura delle tende da campo possa risolversi l’atteggiamento da parte di Israele e possa essere modificato, perché è evidente che la componentistica elettrica, elettronica in tutto quello che abbiamo visto nelle slides sostanzialmente c’è, quindi potenzialmente potrebbe essere considerato da tutti un pericolo. Presidente Marsilio.
Presidente MARSILIO
Grazie, signor Ministro. Condivido con lei l’opportunità di proseguire nel lavoro di raccolta di informazioni, anche di messa a sistema di tutte le iniziative che si stanno facendo, in modo che giovedì 23 in Conferenza possiamo dare un quadro più chiaro. Naturalmente, ci mettiamo a disposizione per il coordinamento strategico e istituzionale del Ministero degli Esteri e di tutti gli altri Organi dello Stato che devono pure garantire la sicurezza e il sicuro atterraggio degli aiuti e delle iniziative di solidarietà che sono già in corso. La Conferenza delle Regioni, attraverso la Commissione che si occupa di cooperazione internazionale che è coordinata dall’Assessore dell’Emilia-Romagna, che credo sia anche collegato, ha già fatto una prima ricognizione e i nostri Uffici le trasmetteranno questa prima ricognizione delle iniziative già in corso o annunciate da parte delle regioni e le forniremo ovviamente, per favorire il necessario coordinamento, come richiesto. Grazie.
Ministro CALDEROLI
Grazie, Presidente Marsilio. Approfitto proprio dell’intervento del rappresentante delle regioni, il Presidente Marsilio, perché proprio mercoledì è emerso, per esempio, che la Regione Piemonte aveva messo a disposizione un ospedale da campo, che la Regione Molise ha messo a disposizione un ospedale da campo, l’Abruzzo ha messo a disposizione una cucina da campo. Credo che sia assolutamente necessario che questo lavoro debba essere poi coordinato attraverso una comunicazione, anche per non avere cento ospedali da campo e poi ci manca un altro elemento indispensabile, e quindi mi auguro che la settimana prossima le proposte possano arrivare. Ambasciatore Archi, prego.
Ambasciatore ARCHI
Scusi Ministro, ma brevissimamente volevo aggiungere una cosa sul discorso del Dual Use perché il WFP ci ha chiesto, non solo a noi, non solo all’Italia, ma a tutti i Paesi aderenti, di premere su Israele affinché queste regole siano modificate o rese modificabili nel più breve tempo possibile, affinché cose più complesse che non cento tonnellate di farina possano entrare, appunto, più agevolmente. Questo è un lavoro che, infatti, abbiamo già cominciato a fare con le autorità israeliane, e questo è un dato di fatto. Ma queste regole ci hanno, appunto, bloccato per molto tempo. Ciò detto, sul discorso della panificazione, che è importante perché il WFP ha insistito anche parecchio su questo. Ora, noi vogliamo fare una verifica con il WFP, se effettivamente a loro interessa che noi si dia disposizione di farina, come effettivamente abbiamo già fatto finora, perché avendo dato anche dei contributi finanziari multilaterali attraverso i soliti canali che noi usiamo per la cooperazione internazionale multilaterale, il WFP ha potuto comprare e distribuire nella Striscia, nel corso degli ultimi mesi, oltre 2 mila tonnellate di farina, esattamente a questo scopo. Quindi se fosse solo farina è un conto, ma se fosse possibile anche, visto che ci sono queste strutture di panificazione pronte da mandare, allora questo ci agevolerebbe il compito. Quindi questo lo verificheremo con il WFP, volevo soltanto dire questo. Grazie.
Ministro CALDEROLI
Grazie, Ambasciatore. Sindaco, Presidente Carnevali.
Sindaco CARNEVALI
Si, grazie. Innanzitutto, voglio ringraziarla per aver promosso quest’informativa per noi particolarmente rilevante, e credo che anche l’audizione dell’Ambasciatore Bruno Archi ci abbia delineato anche il quadro della complessità, sempre insieme al Capo della Protezione civile, quanto sia complesso, necessario, doveroso per rendere anche funzionale la predisposizione di aiuti, di cooperazione, che da noi è in capo al Sindaco di Torino Lo Russo. Ci sono già tante azioni che vengono svolte sul piano della cooperazione in quel territorio; parlo del territorio palestinese in generale, sulla Striscia di Gaza siamo di fronte alle difficoltà che con puntualità ci sono state esposte. Da parte degli enti locali c’è un’assoluta disponibilità, quindi, per essere sicuramente al massimo efficienti, coordinandoci, soprattutto per avere un punto di riferimento relativamente a quali tipologie di aiuti, a quali tipologie di interventi per la semplice ragione che, mi permetto di dire Ministro, che anche lei sottolineava prima, e anche dagli stessi che sono stati auditi, in modo che anche l’aiuto che può venire da parte degli enti locali sia coerente con le possibilità che ..., viste le difficoltà - drammatica è l’informativa che abbiamo avuto su che cosa vuol dire ricostruzione - dieci/quindici anni per smaltire quello che c’è come esito di quei residui, di quello che c’è. Quindi la ricostruzione, soprattutto adesso, mi sembra orientata a un intervento di urgenza di aiuto umanitario, di aiuto sanitario e, per quel che si può, di un aiuto di carattere educativo, quindi con tutte le difficoltà negli interventi di accesso a individuare quali sono le azioni possibili. Quindi per dare il massimo, tra virgolette, “della resa”, credo che sia davvero fondamentale per noi, per poter essere di supporto al Governo ed essere di supporto sia a chi ha poi il dovere di coordinare questi aiuti, avere indicazioni chiare su che tipologie di aiuti, su rispetto a che cosa, con quali possibilità e modalità. L’Italia è sempre stata capace di dimostrare di essere particolarmente attiva e proattiva, ma perché questo si tramuti poi davvero in efficaci ed efficienti interventi, serve necessariamente avere un punto di riferimento unico, un coordinamento delle attività, un’indicazione di che cosa serve, e quindi da parte naturalmente di ANCI la massima disponibilità possibile.
Ministro CALDEROLI
Grazie al Presidente Carnevali. Presidente Gandolfi?
Presidente GANDOLFI
Buongiorno Ministro, grazie per l’opportunità. Riprendo quanto detto dalla Sindaca Carnevali. Allora, come UPI diamo la piena disponibilità a coordinare tutti i Presidenti di Provincia d’Italia per il raggiungimento di un obiettivo che, però, deve essere ben chiaro e definito. Per fare questo, io credo che serva una cabina di regia nazionale molto più snella, che ci indichi in maniera chiara e inequivocabile quello che dobbiamo fare, suddiviso tra province, comuni e regioni, in modo tale che non ci si accavalli, come si diceva, negli aiuti, anzi, al meglio si cerca di concentrare le attività di ognuno. Noi diamo la piena disponibilità e do comunque la piena disponibilità a coordinare, ovviamente, tutte le province d’Italia, però credo che serva dirci in maniera chiara e inequivocabile chi fa cosa, chi deve raggiungere determinati obiettivi e chi altri. Abbiamo appreso oggi che in questo momento, anche solo pensare di andare pare essere impossibile; quindi, non possiamo pensare di mettere a disposizione uomini e risorse della Protezione civile, piuttosto che di personale tecnico, ovviamente specializzato nostro. Quando ce ne sarà l’opportunità, così come è stata fatta in altre emergenze, noi possiamo essere disponibili in questo, oltre che, invece, in quell’attività di coordinamento anche di tutte, appunto, le realtà territoriali provinciali per addivenire a centrare al meglio l’obiettivo.
Ripeto che, secondo me, potrebbe essere utile avere un coordinamento nazionale molto più snello, senza dover chiamare la Conferenza unificata tutte le volte, ma un Organo molto più snello con un rappresentante per Ente locale e chi riterrete più opportuno, ovviamente dal punto di vista governativo, per darci poi le indicazioni. Io sono disponibile e metterò a disposizione la mia struttura, appunto, per fare questo coordinamento, poi, sul territorio.
Ministro CALDEROLI
Grazie degli interventi. Allora, in vista della Conferenza di giovedì, mi suggeriva il Capo della Protezione civile, la convocazione per la giornata già di martedì del Comitato operativo di Protezione civile, dove sono presenti anche i rappresentanti degli enti territoriali, in modo che in quella sede possano essere chiariti quei limiti anche richiamati dal Sindaco Carnevali, rispetto a cosa è utile e cosa non è utile, cosa è utile oggi e cosa potrebbe essere utile in futuro, in modo che, alla luce della riunione del Comitato operativo, possa essere trasmessa alla Conferenza delle Regioni, agli organi direttivi di ANCI e UPI, una prima griglia per potere portare poi giovedì una proposta e magari il venerdì a seguire un’altra riunione del Comitato operativo, per tirare le somme concretamente di cosa effettivamente si può fare. Condividete questo calendario?
Presidente GANDOLFI
Va bene.
Sindaco CARNEVALI
Per me è molto utile, grazie.
Ministro CALDEROLI
Quindi credo che l’incontro di oggi fosse assolutamente indispensabile, perché i due canali sono quelli dell’Ambasciatore Archi e quello della Protezione Civile e quindi il Coordinamento con loro è assolutamente indispensabile.
Prefetto CICILIANO
Grazie, Ministro. Ovviamente alla presenza dell’Ambasciatore Archi, insomma voglio dire è necessario fare un’attività di condivisione fin dall’inizio.
Ministro CALDEROLI
Io chiedo, poi, la disponibilità, non sono in grado di dire oggi, della vostra presenza, o collegati o in presenza, successiva a qualunque tipo di Conferenza che potrà essere convocata. Ne faremo eventualmente di straordinarie, oltre a quelle ordinarie che teniamo per i nostri pareri, intese, eccetera. Se così è deciso…
Presidente PELLA
Presidente Calderoli?
Ministro CALDEROLI
Buongiorno Presidente Pella.
Presidente PELLA
Buongiorno, buongiorno. Mi permetta, innanzitutto Presidente, di ringraziare di cuore l’Ambasciatore Bruno Archi per l’eccellente relazione che oggi ha trasmesso a tutta la Conferenza Unificata, anche perché ha messo i punti cardine su quello che non è solo l’emergenza di oggi legata al cibo, ma soprattutto quello che sarà l’emergenza futura sul tema delle macerie, ecco. Credo che questo sia un punto importante, come ringrazio in nome del Presidente Manfredi anche il Prefetto Ciciliano per avere indicato la concretezza di quella che è l’azione che l’Italia ancora una volta dimostra di essere uno dei Paesi più attivi, in quello che è un fondamentale e importante coordinamento della nostra Protezione Civile che ci invidiano a livello mondiale. Mi permetta di dire che ovviamente, nell’approfittare della presenza dell’Ambasciatore Archi, noi come Anci vogliamo esprimere, veramente un forte ringraziamento al Ministro Tajani, perché siamo presenti al tavolo “Food for Gaza”, che è stato proprio avviato dal Vicepremier Tajani e apprezziamo soprattutto quelli che sono stati gli sforzi fatti anche nell’accoglienza dei bambini palestinesi con gravi problemi di salute. Credo che questo, per chi porta la fascia tricolore come noi sindaci sia uno dei punti importanti e fondamentali proprio per dare seguito e forza a quelli che sono aspetti importanti. Naturalmente noi abbiamo preparato un documento che giustamente, come il Ministro Calderoli ha voluto evidenziare, sarà dibattuto all’interno di quello che è il nostro direttivo, ma noi qui diamo la nostra piena disponibilità in quello che è un aiuto, un sostegno, quella che è la concretezza che noi ogni giorno dimostriamo, ma soprattutto su quella che può essere un’utilità che oggi è importante in un coordinamento. Quindi apprezziamo molto la sua decisione, Presidente Calderoli, di far sì che proprio ci sia un seguito dell’incontro di oggi in quella che è la Conferenza già programmata da tempo, perché sicuramente a seguito dei direttivi potremo anche dare quella concretezza in funzione anche di quello che è un Piano che bene hanno espresso sia l’Ambasciatore Archi che il Prefetto Ciciliano, sarà in continuo movimento e costruzione; anche perché, purtroppo, i temi saranno modificati a seconda di quelle che saranno le esigenze. Con questo, a nome del Presidente Manfredi, un sincero grazie veramente per l’impegno ma soprattutto per fare onore al nostro Paese e quindi da parte nostra piena disponibilità in quella che è una collaborazione in quello che sono i temi che oggi abbiamo affrontato. Grazie, Presidente Calderoli.
Ministro CALDEROLI
Ringrazio tutti, saluto tutti. Ci rivediamo quindi in quella sede tecnica del Comitato e noi ci rivedremo giovedì e in quel caso saremo noi ad ascoltare le comunicazioni vostre rispetto a quello che di solito, invece, avviene in maniera inversa, ovvero il Governo che informa. Questa volta è il Governo che vuole sentire le vostre informazioni. Grazie, Presidente Marsilio e a tutti gli intervenuti e ci vediamo giovedì prossimo. Buongiorno.
La seduta ha termine alle ore 09:53
Il Segretario Il Presidente
Cons. Paola D’Avena Ministro Roberto Calderoli
Per le Amministrazioni dello Stato:
il Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, CALDEROLI*; il Sottosegretario di Stato per l’Economia e le Finanze, SAVINO (in videoconferenza); il Sottosegretario di Stato per l’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste, D’ERAMO (in videoconferenza); il Sottosegretario di Stato per la Salute, GEMMATO (in videoconferenza); il Sottosegretario di Stato per l’Istruzione e il Merito, FRASSINETTI (in videoconferenza); il Capo di Gabinetto del Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, TUCCIARELLI; il Capo del Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie, D’AVENA**; l’inviato speciale del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale per la ricostruzione di Gaza, ARCHI (in videoconferenza); il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, CICILIANO; il Vice Capo di Gabinetto del Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, ANNECCHIARICO; il Consigliere Diplomatico del Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie TROMBETTA; il Capo del Settore Legislativo del Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, SCHININA’; il Vice Capo del Settore Legislativo del Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, GUARDUCCI.
Per le regioni e le province autonome:
il Presidente della Regione Abruzzo, MARSILIO (in videoconferenza); il Presidente della Regione Umbria, PROIETTI (in videoconferenza); il Vicepresidente della Regione Basilicata, PEPE (in videoconferenza); l’Assessore alle Finanze della Regione Friuli-Venezia Giulia, ZILLI (in videoconferenza).
Per il sistema delle autonomie locali:
Il Vicepresidente dell’Anci e Sindaco di Valdengo, PELLA (in videoconferenza); il Sindaco di Bergamo, CARNEVALI (in videoconferenza); il Presidente dell’Upi e Presidente della Provincia di Bergamo, GANDOLFI (in videoconferenza).
È presente il Segretario della Conferenza Stato-Città, ESPOSITO (in videoconferenza).
Sono, altresì, presenti:
il Vice Capo di Gabinetto del Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, D’ANDREA (in videoconferenza); il Vice Capo di Gabinetto del Ministro per l’Università e la ricerca FIORILLO (in videoconferenza); il Vice Capo di Gabinetto del Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, D’ALESSANDRI (in videoconferenza); il Generale di Brigata, Vice-Capo Reparto – III reparto Stato Maggiore del Ministero della Difesa, BIANCHI (in videoconferenza); il Capo del Dipartimento per le politiche in favore delle persone con disabilità, NICOTRA (in videoconferenza); il Direttore dell’Ufficio gestione delle emergenze del Dipartimento della Protezione civile, D’ANGELO; il Segretario Generale dell’Anci, NICOTRA (in videoconferenza).
* Il Ministro Calderoli è delegato ad esercitare le funzioni di Presidente della Conferenza Unificata.
** Il Capo del Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie, Cons. Paola D’Avena, svolge le funzioni di Segretario della Conferenza Unificata.